Puyi (溥仪 Pǔ Yí) non fu soltanto l’ultimo imperatore cinese della dinastia Qing ma anche l’ultimo di una tradizione lunga più di 5000 anni.

Primi anni di vita e ascesa al trono
Nel 1908, quando aveva appena a due anni e mezzo, a Puyi fu dato il trono.
Gli ultimi due imperatori erano morti senza lasciare eredi, e così Puyi, che era il nipote dell’imperatore a loro precedente (Guangxu), fu scelto come successore della dinastia Qing.

Venne incoronato dall’ imperatrice vedova Cixi, che aveva mantenuto il ruolo di reggente al trono cinese per più di 47 anni.
Purtroppo il regno del piccolo Puyi non sarebbe durato a lungo.

Nel 1911, la rivoluzione nazionalista, sospinta dagli ideali di Sun Yat Sen, costrinse Puyi a lasciare il trono trasformando la Cina in una repubblica e permettendo al bambino imperatore di vivere il resto della sua vita in una tranquilla dignità.
Durante questo periodo, A Puyi venne concesso di vivere all’interno della Città Proibita a Pechino e perfino di conservare il titolo puramente nominale di imperatore. Ebbe anche un tutore scozzese grazie al quale imparò molto bene la lingua inglese.

Primo e unico imperatore del Manchukuo
Questo perdurò fino al 1932, quando venne posto a capo della neonata nazione della Manciuria dall’esercito giapponese che aveva invaso il nord est della Cina.

Puyi ricoprì la posizione di governante fantoccio del Manchukuo fino alla forzata abdicazione nel 1945, quando venne catturato dai sovietici, nuovi padroni della Manciuria.
Lo stato del Manchukuo aveva già terminato la sua effimera esistenza.
Doppia prigionia e liberazione
Dopo gli eventi della seconda guerra mondiale, fu tenuto quindi in ostaggio dai sovietici.
Venne consegnato ai cinesi solamente nel 1950, dopo l’ascesa al potere di Mao Zedong. Internato in un istituto di rieducazione per criminali di guerra, venne liberato definitivamente nel 1959.
Quello che era stato l’ultimo imperatore cinese, sposò un’infermiera e lavorò perfino come semplice giardiniere. Quando morì nel 1967 non aveva figli.

…se vuoi saperne di più sull’ultimo imperatore cinese
Puyi scrisse un libro intitolato “La prima metà della mia vita” che ispirò poi il capolavoro cinematografico di Bernardo Bertolucci, l’Ultimo Imperatore.

Si molto ma rattristata su quello che accade